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IMMERSIONE NEL TEMA

E’ già dal primo capitolo che la modalità testuale di narrazione, basata su un testo essenziale, ma estremamente poetico, coinvolge i bambini e soprattutto li sconvolge a tal punto che l’ultima frase del capitolo di Pennac: “Ed eccoli là che si fissano, occhio nell’occhio, nel giardino zoologico deserto e silenzioso, con un tempo infinito davanti a loro”, sarà ripresa più volte dai bambini negli elaborati successivi. Con le parole di Callois  possiamo dire che è come: “l’incidenza di qualcosa di strano che irrompe ad un tratto nel mondo reale e si affaccia come una breccia improvvisa che provoca una rottura della coerenza universale, ponendosi così come un elemento perturbante, che spezza l'ordine razionale dei fenomeni e causa squilibrio, panico.” e aggiungerei attesa. L’attesa è sempre un momento nel quale i nostri sensi sono attivissimi, stiamo aspettando che un evento si concretizzi. Creare situazioni di apprendimento dove “l’attesa” di ciò che seguirà è talmente motivante da mantenere viva l’attenzione e l’ascolto per lungo tempo nella scuola si giustifica con il ricorso a tecniche e strategie che valorizzino la dimensione logico-razionale unitamente a quella affettiva emozionale.

Altrettanto importante è stato per i ragazzi provare a formulare ipotesi su ciò che stava succedendo tra il lupo e il ragazzo. L’utilizzo della discussione ha consentito di mettere in comune idee e analisi delle situazioni, sostenendo con argomentazioni legate alle proprie esperienze e conoscenze, facendo assumere ai bambini situazioni di sostegno alle tesi di altri, arrivando anche ad individuare alcuni elementi narrativi come la personificazione del lupo e l’elemento di rottura dal reale: il dialogo tra un lupo e un ragazzo.

“Il lupo si pone domande sul ragazzo che gli rallentano la marcia”

“Il lupo si pone tantissime domande sul ragazzo e spera che nel giorno di chiusura si sbarazzerà di lui”

“Il ragazzo fa un gesto: chiude un occhio e il lupo allora guardò contento”

“Lupo Azzurro si sente a disagio e presto attraverso la cicatrice dell’occhio morto spunta una lacrima dovuta alla collera. Allora il ragazzo fa una cosa curiosa che mette a suo agio il lupo: chiude un occhio”

“Decidono di guardarsi, ma c’è qualcosa che disturba il lupo: lui ha un occhio solo mentre il bambino ne ha due”

“Il ragazzo vedendo il lupo impazzito chiude un occhio”

“Il lupo si sente a disagio, il ragazzo lo calma chiudendo un occhio”

“Il lupo è a disagio e dall’occhio gli spunta una lacrima di collera”

“Il ragazzo fa una cosa curiosa: chiude un occhio e fa sentire il lupo a suo agio”

“Secondo me il ragazzo capisce lo stato d’animo del lupo e chiudendo l’occhio permette al lupo di parlarsi attraverso i loro occhi.”

 

Immaginarsi le cose, le situazioni, il cosa potrà accadere “si rivela un efficace elemento di seduzione nei confronti dei ragazzi; esso consente di realizzare intrecci e rimandi costanti tra usi funzionali e poetici della lingua, nonché di effettuare incontri continui e passaggi significativi dall'ambito linguistico a quello più specificatamente letterario, evitando separatezze insensate e contrapposizioni incomprensibili".

La lettura del capitolo “L’occhio del lupo” che narra l’intera storia di Lupo Azzurro e di come sia arrivato allo zoo di Parigi, ha affascinato i bambini e li ha portati a riflettere su alcune questioni come la difesa degli animali in via di estinzione, il rispetto dell’altro, dove con questo termine hanno inteso l’insieme del mondo fisico e biologico nei suoi componenti di ambiente, territorio, paesaggio, viventi.