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LA COSTRUZIONE DELLE CONOSCENZE

Una attenzione particolare va data alla costruzione della macro linea del tempo e del testo per il videoclip.

Si trattava di rafforzare le conoscenze apprese, inserendole in un contesto diverso e utilizzando tecniche e strategie proprie del teatro.

La macro linea del tempo ha infatti costituito la scenografia su cui andare a innestare e costruire lo storyboard per il video clip, lavorando sul testo di Pennac e reinterpretandolo in chiave creativa con particolare attenzione alla melodia e alla poetica delle parole già utilizzate dall’autore.

Abbiamo posto le condizioni per far giocare gli alunni con il mondo della finzione e della realtà per potenziare e consolidare processi di interiorizzazione delle conoscenze, esaltando il valore della dimensione affettiva emozionale.

Tra gli alunni e i personaggi della storia si è creato un rapporto di forte immedesimazione, dove i ruoli più negativi sono stati relegati in secondo piano, mentre c’è stata un’equa suddivisione nei compiti per la realizzazione delle parti che comprendevano il lupo e Africa.

Questa situazione ha consentito di attribuire agli alunni un ruolo attivo, ha consentito di migliorare le capacità di fruizione del testo letterario, sollecitando la ricerca dei molteplici sensi veicolati dalla narrazione, ha consentito di far vivere agli alunni la diversità dei ruoli e dei linguaggi in modo cooperativo.

 

La macro linea del tempo è stata costruita attraverso la selezione del testo di Pennac (si veda oggetto didattico), riordinandolo secondo le sequenze, i tempi e tenendo conto del feedback, mantenendo una ipotetica linea del presente che riconduca al finale della storia.

Sono state quindi individuate 4 sequenze temporali per il video clip:

 

  1. Nel presente a Parigi: lo zoo e l’incontro tra il lupo e Africa
  2. Nel passato in Alaska: la storia di Lupo Azzurro
  3. Nel passato in Africa: la storia del ragazzo
  4. Nel presente a Parigi: Africa e Lupo Azzurro aprono gli occhi

 

La riscrittura del testo attraverso un’attività di sceneggiatura, lavoro di scrittura collettiva per eccellenza, ha aperto la via a numerosi altri apprendimenti, come ad esempio l’accostamento dell’immagine e della parola con l’uso di strumenti multimediali. Agire attraverso un libro, strumento monomediale, per decostruirlo, animarlo, arricchirlo di codici, operare trasformazioni, creare suggestioni e produrre un oggetto inedito collocandolo in questo modo in un contesto plurimediale, significa interrogarsi sui processi che la lettura di un testo scritto attiva. “Il lettore smaliziato – afferma M. Piscitelli-  attiva modalità di fruizione che consistono in processi di decostruzione, apertura e ricostruzione del testo stesso. Si tratta in buona sostanza di movimenti di lettura che richiamano da vicino alcune pratiche ipertestuali quali ‘evidenziazione’, ‘approfondimento’, ‘collegamento’ e ‘tessitura reticolare’. Sono strategie implicite che troppo spesso rimangono tali, non essendo fatte quasi mai oggetto specifico di apprendimento.

E dunque proprio un approccio alla didattica che riconosce il valore del dialogo fra più media è in grado di rendere esplicite tali pratiche e di render conto di un ulteriore processo, che si situa a monte, ossia della materialità di ogni atto creativo. Infatti la messa in scena multimediale di un testo richiede l’analisi dei vari elementi che compongono il testo, l’apertura e la scomposizione del testo stesso, l’operare nuovi collegamenti per realizzare una ricostruzione che passa necessariamente attraverso il filtro dell’interpretazione.”

Gli alunni divengono lettori esperti, assumendosi il ruolo di co-autori. Possiamo affermare che sia nel videoclip che nella performance realizzata assieme agli alunni è stato sempre presente Daniel Pennac…